McKinsey & Company e The Business of Fashion pubblicano il "The State of Fashion Watches and Jewellery Report"
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In seguito al calo delle entrate registrato durante la pandemia, nello specifico la gioielleria dal 10 al 15% e l’orologeria dal 25 al 30%, si attende per entrambi i settori una crescita costante fino al 2025.
A sostenere questa tesi è il The State of Fashion Watches and Jewellery Report di The Business of Fashion e McKinsey & Company, secondo cui, con uno specifico riferimento al mercato degli orologi, il passaggio a un modello di vendita per lo più direct-to-consumer, sposterà circa 2,4 miliardi di dollari di ricavi annuali dalle casse dei retailer a quelle dei brand.
Il report presentato sottolinea che da qui al 2025 “il mercato degli orologi crescerà dall’1 al 3% all’anno, trainato in gran parte dai marchi di lusso e ultra-lusso che continueranno a dominare il mercato, e dai Paesi asiatici che supereranno la crescita di altre regioni, rimanendo il mercato più importante per i watchmakers”.
I prodotti di seconda mano e il resale, inoltre, saranno uno dei motori di crescita predominanti, stimando le vendite del mercato degli orologi usati tra i 29 e i 32 miliardi di dollari.
Infine, quanto ai mercati, l’Asia avrà un ruolo cruciale anche nelle performance dei marchi di gioielleria, con consumi sempre più locali e meno affidati allo shopping turistico. I gioielli sapranno sdoganare l’e-commerce come canale di vendita, con il 18-21% del giro d’affari generato dall’online entro il 2025. Gli acquisti di fine jewelry influenzati da considerazioni di sostenibilità sono destinati a una “crescita marcata”, arrivando al 20-30% delle vendite globali nel 2025.